mercoledì 12 ottobre 2011

I CARTONI COSTANO MENO DELLA BABY SITTER E SON PIU' PRATICI

Considerato che i bambini apprendono per imitazione di ciò che vedono e che sentono, è importante conoscere chi li educa: i genitori, la famiglia, la scuola o una potenziale e talvolta sconsiderata baby sitter a colori? I prodotti della "tv educational" sono studiati per far star tranquilli i bambini, ma tutto avviene senza una relazione. "E' invece nello sguardo, nel sorriso di un genitore, nell'ascoltare il tono della sua voce, che si forma la mente e il cuore di un bambino" sostiene Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile e presidente di Telefono Azzurro. E' solo una dipendenza da immagini che non arrichisce il bambino ma lo consola.
Guardare la televisione insieme è un modo per suggerire ai propri figli una chiave di interpretazione
di ciò che appare sul teleschermo: si aiutano così i bambini ad avere un atteggiamento
fronte all’immagine, alle emozioni e ai messaggi televisivi.




La tv deve essere un momento piacevole di svago con tutta la famiglia, un buono stimolo per allargare il discorso ad altri argomenti e non una routine quotidiana durante i pasti o prima di andare a letto o quando i genitori sono assenti.

sabato 8 ottobre 2011

'Comunicazione al posto di televisione'

Ormai sembra che una serie americana per avere successo debba essere colma di riferimenti sessuali, linguaggio volgare e violenza gratuita. Purtroppo questa linea di pensiero si sta diffondendo sempre più anche nei cartoni, facendoli diventare diseducativi: vengono presentate storie che i bambini non riescono a comprendere e personaggi che possono turbarli o spaventarli. Il problema in cui si può incorrere è essenzialmente l'emulazione poichè il bambino troppo piccolo non è ancora in grado di discernere il reale dall'irreale. Ma l'imitazione può essere messa in atto anche da un ragazzino più adolescente che ispirandosi al suo eroe mette, per esempio, in atto azioni di bullismo sui più deboli. Basti pensare alla serie animata "I Griffin" che mostra scene esplicite di razzismo, discriminazione e talvolta bestemmie o al cartone animato 'Ken il guerriero'  con scene di guerra, scontri, duelli e violenza fisica.


                                      

Basterebbe proporre cartoni più semplici, come quelli di una volta, che insegnavano ad amare gli animali, a rispettare le amicizie, invogliavano allo sport o più semplicemente facevano sognare. Quelli di oggi, invece, sono solo messaggi che anzichè rafforzare i valori, ampliare la conoscenza e sviluppare le capacità critiche, possono incrementare atteggiamenti distruttivi per se stessi e per gli altri. Da numerose ricerche emerge che in Italia i bimbi guardino la televisione tra le due e le cinque ore al giorno, e il dato ancora più preoccupante è rilevare che il maggior tempo che passano davanti allo schermo lo passano da soli. Prendiamo in considerazione le nostre famiglie, spesso si vive una vita frenetica: si cerca di conciliare orari di lavoro, orari scolastici, attività extrascolastiche e magari cercare anche qualche spazio per se stessi. La solitudine induce il fanciullo a cercare nella televisione una compagnia, ma questo isolamento emotivo comporta il rischio di indurire il loro carattere e rendere difficile il fluire delle loro affettività. L'esito più grave riguarda quindi la diminuzione dei momenti dedicati alla comunicazione, ascolto, scambio di opinioni e idee.

Non si può negare che la Tv favorisca la crescita, ma è necessario indirizzare i propri figli verso i giusti programmi come telegiornali per ragazzi, trasmissioni a sfondo storico, geografico o scientifico o che propongano obiettivi cognitivi o logici. La valenza positiva o negativa nella crescita dei bambini dipende dunque dalla qualità e dai contenuti delle trasmissioni a cui vengono esposti, oltre che dal tempo che trascorrono davanti al video.


venerdì 7 ottobre 2011

Il cartone animato, o più raramente, disegno animato è un'opera audiovisiva d'animazione. In origine il cartone animato si afferma nel cinema, nel secondo dopoguerra entra pian piano in televisione e questo passaggio lo trasforma gradualmente nello stile del disegno. L'animazione è essenzialmente il risultato di un'illusione ottica: l'occhio umano ha la capacità di trattenere sulla retina un'immagine per una frazione di secondo, anche dopo che essa è sparita dal campo visivo. In quello stesso momento , l'immagine può essere sostituita da un'altra lievemente diversa, fornendo al cervello l'illusione del movimento. Infine l'inserimento di personaggi fantastici, effetti soprannaturali e storielle a lieto fine ha fatto si che i catoni animati diventassero uno dei passatempi preferiti dei bambini.
Negli ultimi tempi però si sta assistendo sempre più ad un abuso del mezzo televisivo che a lungo andare danneggia la vista, provoca obesità o talvolta una sindrome da deficit dell'attenzione. Inoltre in tv la violenza fisica e morale viene usata come strumento per la gestione dei conflitti. E' giusto fornire insegnamenti di questo genere ai nostri figli?  Bisognerebbe fare in modo che la televisione rimanga un grande strumento di conoscenza ma che allo stesso tempo non si sostituisca a una baby sitter!