Basterebbe proporre cartoni più semplici, come quelli di una volta, che insegnavano ad amare gli animali, a rispettare le amicizie, invogliavano allo sport o più semplicemente facevano sognare. Quelli di oggi, invece, sono solo messaggi che anzichè rafforzare i valori, ampliare la conoscenza e sviluppare le capacità critiche, possono incrementare atteggiamenti distruttivi per se stessi e per gli altri. Da numerose ricerche emerge che in Italia i bimbi guardino la televisione tra le due e le cinque ore al giorno, e il dato ancora più preoccupante è rilevare che il maggior tempo che passano davanti allo schermo lo passano da soli. Prendiamo in considerazione le nostre famiglie, spesso si vive una vita frenetica: si cerca di conciliare orari di lavoro, orari scolastici, attività extrascolastiche e magari cercare anche qualche spazio per se stessi. La solitudine induce il fanciullo a cercare nella televisione una compagnia, ma questo isolamento emotivo comporta il rischio di indurire il loro carattere e rendere difficile il fluire delle loro affettività. L'esito più grave riguarda quindi la diminuzione dei momenti dedicati alla comunicazione, ascolto, scambio di opinioni e idee.
Non si può negare che la Tv favorisca la crescita, ma è necessario indirizzare i propri figli verso i giusti programmi come telegiornali per ragazzi, trasmissioni a sfondo storico, geografico o scientifico o che propongano obiettivi cognitivi o logici. La valenza positiva o negativa nella crescita dei bambini dipende dunque dalla qualità e dai contenuti delle trasmissioni a cui vengono esposti, oltre che dal tempo che trascorrono davanti al video.
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